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Microcopy: ecco perché non ne puoi fare a meno
I microcopy sono ovunque, i microcopy sono tra noi! Ebbene sì, i siti che visitiamo ogni giorno si reggono proprio sulle loro piccole spalle: scopri come possono aiutare nella SEO e per migliorare l’UX.
I microcopy sono quei testi, relativamente corti, senza i quali l’utente si troverebbe smarrito durante la navigazione. Si tratta quindi di porzioni di testo molto brevi; tipicamente queste sono inseparabili dagli elementi del web design, come i button, le frecce e i menù.
Copy piccoli, grande impatto
Quando sono realizzati secondo le migliori pratiche, non si dovrebbe avvertire la presenza dei microcopy. All’utente va infatti data la sensazione di aver fatto di testa sua, senza lo zampino del subdolo (micro)copywriter di turno. I migliori microcopy sono come degli accompagnatori, che prendono in mano chi sta per terminare un acquisto o lasciare un contatto, per portarlo senza ulteriori esitazioni al punto in cui il marketer voleva arrivasse.
SEO e microcopy: come usarli per indicizzarsi
Chi lo fa per mestiere, lo sa: la qualità del contenuto è tenuta in grande considerazione dai vari algoritmi che si susseguono al fine di decidere come posizionare i risultati nelle SERP(entese). Gli algoritmi recentemente hanno sempre più favorito un’ottica al contenuto di tipo umano, finalizzata a capire anche quale esperienza l’utente può trarre da una pagina.
Chi non lo fa per mestiere, di solito, si affida ad un’agenzia che tra le altre cose, per provvedere ad un buon posizionamento SEO, scriverà dei contenuti qualitativamente rilevanti. I microcopy in questo caso possono essere intesi come elementi importanti per quanto concerne i segnali che si danno a Google, come Meta Description, i Title Tags e gli attributi Alt delle immagini.
Non temere quindi, se tutto ciò di cui ti abbiamo parlato finora ti ha confuso, per il microcopy, possiamo offrirti tutta la nostra professionalità ed esperienza.
Caratteristiche del microcopy
Il microcopy, per essere tale e per poter funzionare, deve avere rispondere ad alcuni requisiti specifici. Insomma, mentre li scrivi, se sei un UX writer, dovrai porti alcune domande. Anche se sei un utente smarrito sulla landing potrai farlo, come esercizio personale per evitare le trappole del marketing.
Spoiler alert: se ti senti smarrito è colpa dell’UX writer di cui sopra, che non ha ragionato seguendo lo schema di ragionamento di cui sotto.
- Pain points: il microcopy risponde al problema dell’utente? Gli sto già stuzzicando la curiosità dicendogli quale problema risolverò con il mio prodotto/servizio?
- Domande dell’utente: sto rispondendo a qualche possibile dubbio del mio target? Lo sto rassicurando o sto ponendo un ostacolo tra lui e l’acquisto?
- Conversazione: con quello che sto scrivendo, sto avviando una conversazione con l’utente? E di che tipo è? Vorrà sentire ancora parlare di me, e in che modo?
- Compattezza: è micro il copy che sto inserendo su button, form e quant’altro? O sto usando un numero di parole che potrebbe essere quello che descriverebbe la mia infanzia felice?
- Tono: no, non Tony al singolare, ma chiediti se il tono che stai usando per redigere questi piccoli testi è adatto al messaggio.
- Provenienza e destinazione dell’utente: sto davvero considerando da dove viene l’utente e dove voglio che arrivi grazie al microcopy?
- Uniformità: nonostante a tavolino si studi il percorso di navigazione sul proprio sito, nella realtà gli utenti fanno giravolte imprevedibili da una pagina all’altra. In tutto questo, il microcopy deve elevarsi a faro che li guidi e soprattutto deve farlo in modo coerente e uniforme. Questo è un aspetto che va tenuto a mente quando al sito si aggiungono sezioni, ed è possibile quindi che i microcopy vengano scritti a distanza di tempo tra loro.
Insomma, è chiaro che per quanto piccoli, questi microcopy sono importantissimi ma soprattutto insidiosi. Devono far tornare l’utente dalla pagina di errore (404) al sito, devono convincerlo a lasciare i propri dati, avvisarlo che per ottenere la spedizione gratuita può inserire un altro prodotto nel carrello, ma anche comunicargli che Abcd1234! e Nome+Cognome non sono delle password sicure.
Un’enorme responsabilità, per qualcosa di micro. Al pari delle formiche, il peso che possono sopportare è notevolmente superiore al loro.
Se sei interessato leggi anche: “Storytelling: cos’è e consigli per copy efficaci per coinvolgere il pubblico”
I microcopy possono far svoltare l’UX del sito?
Ultimo ma non meno importante, ma come già avrai intuito, l’utilizzo per la User Experience dei microcopy è cruciale al fine di far sentire l’utente a suo agio tra le trappole dei marketer.
Senza i microcopy, i famosi button rossi sparsi qua e là non avrebbero poi così tanto senso, e nemmeno le pagine di errore nel caricamento di un video, o le caselle che vanno spuntate per i consensi, e neanche i messaggi che confermano l’azione compiuta. Se non ci fossero i microcopy, all’inizio della navigazione in un ecommerce, l’utente non avrebbe idea di quale sia il minimo d’ordine per avere la consegna gratuita, e non saprebbe in quanti giorni gli arriverà la merce ordinata.
Prova a immaginare un mondo fatto di pagine con soli blocchi di testo: triste, vero?
Content is (still) king
Ebbene sì, come ha detto il buon Bill Gates, il contenuto la fa ancora da padrone. Quindi ti dovrai far affiancare da un’agenzia di content creator come Amalthea non solo per i tristi blocchi di testo, ma anche per i microcopy, al fine di raggiungere i tuoi obiettivi di posizionamento SEO e di conversioni.